Siamo
nel centro di Scicli, nel cuore del barocco
siciliano, in prossimità di splendide spiagge, nei luoghi del Commissario Montalbano: molte scene della serie televisiva sono state girate tra queste strade e queste case.
Tre
antiche abitazioni siciliane abbandonate da anni,
ridotte a ruderi, sono state completamente rinnovate
mantenendo inalterate le caratteristiche costruttive
originali. La ristrutturazione ha conservato il
fascino del passato: dai muri grezzi di pietra
calcarea lavorata a spacco, ai soffitti di
incannucciato e gesso, dai giochi delle volte e dei
soppalchi, ai tetti di coppi siciliani autentici.
Le maestranze locali hanno abilmente restituito
dignità e respiro a queste case serbandone il
carattere primordiale.
L'arredamento è pratico e sobrio, tale da non
interferire con la bellezza delle strutture, e in gran parte
è stato realizzato artigianalmente.
I colori, la luce e la natura della Sicilia, la semplicità,
il contatto con i vicini vi faranno immediatamente sentire in vacanza e vi faranno
vivere in una atmosfera di altri tempi tra mare e colline che
custodiscono una genuinità rara.
'U Dammuso, A Casa Nica e A Casa Asmara sono situate
nel centrale quartiere San
Giuseppe, a pochi passi dai più importanti
monumenti barocchi di Scicli e a soli 5 km dal mare
Mediterraneo e dalle sue spiagge. Ulivi e carrubbi,
agave e fichi d'india, racchiusi dai muri a secco, vi
accompagneranno nell'esplorazione di un vasto
territorio che offre ancora angoli da scoprire con
pacata curiosità, lontani dal turismo di massa.
Scicli dista 10 km da Modica, 25 da Ragusa, 50 da
Noto, ma non sarà difficile raggiungere in giornata
altre destinazioni affascinanti: Siracusa, la
riserva di Vendicari, Marzamemi, Capo Passero e
l'Isola delle Correnti, il sito archeologico di
Camarina, il castello di Donnafugata...
Sicli è una città della Sicilia, in provincia di Ragusa. Il comune è
sul mare Mediterraneo, a sud del capoluogo di provincia e conta
circa venticinquemila abitanti. Scicli è situata nella parte interna
collinare del comune e ha tre frazioni costiere: Donnalucata,
Sampieri, Cava d'Aliga.
E' una delle otto città tardo barocche del Val di Noto proclamate
dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità.
Dalla motivazione di iscrizione nella World Heritage List dell'Unesco:
«La via Mormino Penna, per la ricca presenza di edifici del
Settecento, e il palazzo Beneventano rappresentano un capolavoro del
genio creativo umano dell'età tardo-barocca. Si può infatti dire che
sia questa l'epoca che definisce nel complesso il continuum
dell'ambiente urbano della via, in cui anche gli edifici che
appartengono all'Ottocento e al Novecento si sono adattati
all'immagine prevalente... Palazzo Beneventano, il più famoso
edificio nobiliare di Scicli ed uno dei più interessanti della
Sicilia barocca, inserito dal Blunt nella sua rassegna sul barocco
siciliano e successivamente notato da numerosi altri autori, è per
la sua unicità anch'esso un capolavoro, in particolar modo per
l'aspetto scultoreo che caratterizza le sue due facciate
fastosamente decorate dai lapidici locali».
Di essa Elio Vittorini scrisse: "Questa sorge all'incrocio di tre
valloni, con case da ogni parte su per i dirupi, una grande piazza
in basso a cavallo del letto d'una fiumara, e antichi fabbricati
ecclesiastici che coronano in piú punti, come acropoli barocche, il
semicerchio delle altitudini.
È nell'estremità sud-orientale dell'isola; e chi vi arriva
dall'interno se la trova d'un tratto ai piedi, festosa di tetti
ammucchiati, di gazze ladre e di scampanii; mentre chi vi arriva
venendo dal non lontano litorale la scorge che si annida con
diecimila finestre nere in seno a tutta l'altezza della montagna,
tra fili serpeggianti di fumo e qua e là il bagliore d'un vetro
aperto o chiuso, di colpo, contro il sole..."
I principali monumenti di Scicli:
-
Palazzo Beneventano
fu definito da Sir Anthony Blunt il più bello della Sicilia,
("di un pallido colore giallo-oro che al sole acquista
un'indescrivibile opulenza"). Caratteristici mascheroni
"irriverenti" lo adornano.
-
Chiesa di San Matteo
simbolo di Scicli e chiesa Madre fino al 1874, è posta sul colle
di San Matteo, sito della città vecchia.
-
Palazzo Fava
uno dei primi e più monumentali palazzi barocchi della città,
rappresenta il perno prospettico tra lo scenario naturale della
cava di S. Bartolomeo e la fuga prospettica sul paesaggio
antropizzato di piazza Italia e Corso Garibaldi. Notevolissime
le decorazioni tardobarocche del portale d'onore e dei balconi
su piazza Italia ma raggiunge l'apice del genio nell'unico
balcone su via san Bartolomeo ornato di grifoni, mostri di
ascendenza medievale e manieristica e svariate teste di moro.
-
Palazzo Spadaro
sulla stupefacente via F. Mormino Penna; è una delle sedi
istituzionali del Comune. Rappresenta la prova tangibile del
progressivo cambio di gusto dalla pomposa e scenografica poetica
tardobarocca ad una raffinata e ricercata cultura rocaille: il
prospetto è leggermente curvo e segue l'impianto ancora
medievale dell'antico Corso (via Francesco Mormino Penna) e
dialoga in maniera diretta con l'altra protagonista di questa
sezione del corso, la chiesa di San Michele Arcangelo. Gli
interni sia sul piano architettonico che su quello puramente
decorativo sono da riferire a rimodulazioni del XIX secolo.
Visitabile, sede di numerose mostre temporanee.
-
Chiesa di San Bartolomeo Apostolo
(scenograficamente inserita nella "cava" omonima). La facciata a
torre dei primi dell'800 riprende temi gia sviluppati a Ragusa
da Rosario Gagliardi (Duomo di S. Giorgio) e da fra' Alberto
Maria San Giovanni Battista (Chiesa di S.Giuseppe) entrambi a
Ibla. L'interno è ad unica navata a croce greca e si presenta
sostanzialmente tardo barocco-rococò; custodisce uno
spettacolare ciclo di stucchi che vanno dal '700 all'800.
-
Chiesa di Sant'Ignazio
della prima metà del '700; è la Chiesa Madre della città dal
1874, anno del trasferimento della Matrice dalla Basilica di San
Matteo.
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Chiesa di S. Maria La Nova
di origini antichissime, dal 1994 è sede del Santuario di Maria
SS. della Pietà. L'interno neoclassico a tre navate,con l'ampio
abside quadrangolare di Venanzio Marvuglia, è frutto della
ricostruzione ottocentesca della chiesa.
-
Convento del Rosario
(sull'omonimo colle)
-
Convento e chiesa del Carmine
fra tutte le architetture ecclesiastiche della città il
complesso del Carmine rivela la più elevata omogeneità
stilistica fra le componenti architettoniche, scultoree e
pittoriche: tutto concorre a creare una estatica atmosfera
rococò (gli stucchi candidi, la luminosità dell'aula, le
numerose tele). L'impianto architettonico ad aula unica è
definito da uno splendido ciclo di stucchi monocromi attribuiti
al Gianforma stuccatore palermitano allievo del Serpotta.
-
S. Maria della Consolazione
la struttura attuale delle navate resistette al sisma del 1693 e
risale al 1600 circa; l'abside, il cupolino e gli ambienti
adiacenti (Sala del Capitolo, Sagrestia) furono ricostruiti
successivamente secondo uno stile pomposamente
settecentesco-rococò; notevole la pavimentazione a tarsie
marmoree del presbiterio nonché il fastoso organo settecentesco
e gli stalli lignei ottocenteschi.
-
Convento della Croce
di origini tardomedievali, custodisce tra le sue vecchie mura
due antichi chiostri porticati; l'interno della chiesa,
rimodulato nel '700 con un ciclo di stucchi bianchi, conserva
ancora numerose lapidi e sepolcri medioevali. La facciata,
sobria ed elegante, è impreziosita da un portale con archivolto
gotico-catalano, da tre stemmi (quello dell'Universtà di Scicli
(il Comune), quello degli Enriquez e quello dei Cabrera) e da
una porzione di cornice che apparteneva al rosone.
-
Chiesa di San Giuseppe
si trova nel quartiere omonimo. L'interno è settecentesco e
custodisce due notevoli sculture: la statua lignea di S.
Giuseppe laminata in argento e quella di S. Agrippina del '400.
-
Convento dei Cappuccini
il complesso si estende fra le pendici delle rocciosa collina
della Croce e l'altura argillosa della Bastita. Il convento fu
costruito annesso a quella che era la chiesa di S. Agrippina. Il
culto della santa si trasferì poi nella chiesa di San Giuseppe
dove ancora rimane una bellissima statua del '400 dedicata alla
Santa.
-
Chiesa di Santa Teresa
la facciata rivela influenze ancora legate alla tradizione
architettonica precedente il terremoto del 1693. L'interno
tardobarocco è uno dei più ricchi della provincia per gli
stucchi, le tele, le sculture, le pavimentazioni a tarsie
bianche e nere.
-
Chiesa di San
Michele la chiesa presenta nel prospetto esterno tre ordini che culminano nella cella campanaria. L interno ricchissimo di stucchi, decorazioni e dorature ne fanno un capolavoro dellarte barocca.
-
San Giovanni Evangelista
la facciata concavo-convessa a tre ordini rivela influssi
borrominiani. L'interno
a pianta ellittica coperta da una cupola (i finestroni si aprono
direttamente sull'imposta della cupola) è preceduta da un
endonartece e conclusa da un'abside. Gli stucchi e le
decorazioni dell'interno sono del secolo XIX.
Le
feste:
-
Festa delle Milizie
i festeggiamenti, che hanno inizio ogni anno a fine maggio,
durano una settimana. Il momento più significativo della festa è
la rappresentazione teatrale, il sabato, di una "moresca" a
ricordo di una battaglia avvenuta nel 1091 per la liberazione
della Sicilia dal dominio saraceno; nella rappresentazione, che
si tiene ogni anno da tempo immemorabile, si fronteggiano i
Turchi (i Saraceni) capeggiati dall'Emiro Belcane e i Cristiani
(i Normanni) guidati dal Gran Conte Ruggero d'Altavilla. Nella
rappresentazione, vengono ricreati gli ambienti suggestivi della
lotta e attori popolari con abiti depoca e armi, recitano sulle
strade ripercorrendo i momenti più importanti della battaglia,
che si conclude con l'intervento miracoloso della Vergine Maria
(detta "delle Milizie" o "dei Milici"), che, scesa dal Cielo in
groppa ad un cavallo bianco, libera la città dall'assedio
straniero. La tradizione vuole che Maria Santissima delle
Milizie rappresenti l'Addolorata, molto venerata dagli
sciclitani, cui sono anche dedicate due processioni e due culti
(nella Chiesa di Santa Maria La Nova e nella chiesa di San
Bartolomeo).
-
U Gioia
il giorno di Pasqua viene festeggiata la Resurrezione di Cristo,
detto l'Uomo Vivo, al grido di "Gioia", da cui per antonomasia U
Gioia. La statua lignea del Cristo, opera settecentesca
attribuita a Civiletti e custodita nella Chiesa di Santa Maria
La Nova, viene portata in processione per le vie della città e
fatta ondeggiare e ballare in segno di gioia per tutto il giorno
sino a tarda ora. Di recente il cantautore Vinicio Capossela ha
dedicato una delle sue canzoni a questa caratteristica festa.
-
La Cavalcata di San Giuseppe
il sabato precedente il 19 marzo (o quello successivo) dalla
Chiesa di San Giuseppe parte una suggestiva processione di
cavalli e cavalieri per le vie della città di Scicli, la
Cavalcata di San Giuseppe. Figuranti che rappresentano San
Giuseppe e la Vergine Maria guidano il corteo che passa nei vari
quartieri in cui vengono allestiti dei falò, detti Pagghiari,
dove i cavalieri e la gente che segue la cavalcata accende dei
fasci di stoppie dette ciaccàre. I cavalli sono bardati con
manti di violaciocche di vari colori e gigli selvatici composti
per rappresentare scene religiose o simboli della città (leone
rampante, stemma, San Giuseppe, Gesù, la croce...). Campanacci,
sonagli, testiere ed altri ornamenti completano le bardature.
Il 19 marzo la stessa processione si fonde a quella religiosa di
San Giuseppe. La rappresentazione vuole ricordare la Fuga in
Egitto di Giuseppe e Maria, dopo l'editto di Erode. La sera del
sabato della Cavalcata sul sagrato della chiesa di San Giuseppe
si svolge una cena in cui si bandiscono prodotti tipici per
raccogliere offerte per la parrocchia e i poveri. Cavalli e
cavalieri della Cavalcata presenziano alla Cena, alla fine della
quale verranno premiati i migliori manti infiorati.
da
Wikipedia
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