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Montalbano sono...

Da dove partire per seguire le tracce del Commissario Salvo Montalbano? Dal Commissariato, naturalmente! E' a Scicli e corrisponde al Municipio che si trova all'imbocco della bella e curata via Mormino Penna. E proprio la stanza del Sindaco è l'ufficio del Questore. Ma tutta la via è da percorrere con calma, dedicando attenzione agli splendidi edifici (Palazzo Spadaro, Palazzo Bonelli, Palazzo Veneziano Sgarlata, Opera Pia Carpentieri) e alle chiese (San Michele Arcangelo, San Giovanni Evangelista, Santa Teresa) che si susseguono in un armonico continuum architettonico.
Poco distante da Via Mormino Penna, in Via Penna, troverete Palazzo Beneventano, emblema del barocco siciliano, decorato in modo bizzarro con mascheroni e arricchito da balconi con panciute balaustre in ferro battuto.
Passando davanti a Palazzo Beneventano, non si può non salire fino alla maestosa chiesa di San Matteo, vero punto cardinale di Scicli. Da lì potrete osservare tutta la città e il vostro sguardo si perderà fino ad incontrare il mare.
Nella nuova serie di film comparirà anche il Convento della Croce, uno dei luoghi più suggestivi del territorio che è possibile raggiungere con una comoda passeggiata. Dalla collina della Croce si gode di una vista spettacolare su la Chiafura, quartiere rupestre abitato fino alla metà del secolo scorso.
Se ritornate verso Piazza Italia, sulla sinistra c'è Palazzo Iacono, nella fiction sede della Questura di Montelusa. E proseguendo lungo la strada vi troverete di fronte la chiesa di San Bartolomeo, gioiello dell'architettura barocca che più volte avete visto negli episodi di Montalbano.
Da qui una bella strada tra ulivi e muri a secco vi porterà a Modica. Nel centro della città vecchia scorgerete case e strade che vi sembrerà di conoscere, il Duomo di San Giorgio con la scenografica scalinata, il Duomo di San Pietro vegliato dalle statue dei Dodici Apostoli, palazzi e chiese che ricordano la storica importanza, politica, culturale ed ecclesiastica, della città di Modica.
Ora però vorrete scendere verso il mare. Raggiungete la Fornace Penna: nel film è la Mannara, luogo di efferati omicidi, nella realtà è una vecchia fabbrica di mattoni andata a fuoco, la cui struttura resiste al tempo e all'incuria e sembra un merletto che fa da sfondo alla lunga spiaggia del Pisciotto a Sampieri. Un bagno nell'acqua cristallina sarà un piacevole intermezzo prima di proseguire il vostro viaggio.
Fate poi una passeggiata sul lungomare di Donnalucata, frazione marinara di Scicli, dove Montalbano incontrò la "svidisa" con la spider rossa.
Da lì potrete proseguire per Marinella, in verità Punta Secca, un piccolo borgo marinaro che Montalbano ha reso famoso con le sue lunghe nuotate nel mare davanti alla verandina dove ama cenare con i manicaretti cucinati dalla fidata Adelina.
Ragusa Ibla, anzi Vigata, merita una visita prolungata, tante sono le bellezze da ammirare in questa città ricca di chiese barocche, in primis la Cattedrale di San Giorgio, ma anche di luoghi che rimandano ad epoche lontane, come il Circolo di Conversazione. Le strade e le scale che avete visto percorrere dal Commissario, vi consentiranno di ammirare decine di chiese e palazzi in puro stile barocco.
Il Castello di Donnafugata, nel film residenza del boss Balduccio Sinagra, non è molto lontano, circa 15 chilometri da Ragusa. La suntuosa dimora nobiliare conserva vestigia di un passato ormai lontano fatto di ricche stanze, mobili di pregio, oziosi pomeriggi trascorsi nel fresco giardino dagli ultimi Gattopardi.
Dammuso Ibleo è il luogo ideale da cui partire alla scoperta di un territorio che il Commissario Montalbano ha reso famoso in TV e che voi potrete comodamente esplorare.

by Dammuso Ibleo
 





Questo libro è un atlante dell'universo geografico del commissario Montalbano: i tragitti, i percorsi delle spedizioni, le borgate e le contrade visitate, le case dei delitti e i locali frequentati da lui e dagli altri personaggi, le spiagge delle nuotate, i panorami che cadono sotto i suoi occhi, il vecchio masso piatto e l'ulivo saraceno. E quindi è anche un modo nuovo di inseguire le inchieste del commissario più famoso d'Italia, di entrare nell'atmosfera delle sue storie. Perché, per ciascun romanzo, tutti i movimenti del commissario sono ricostruiti un passo dopo l'altro, in un pedinamento che riesce perfettamente sovrapponibile all'andamento di ognuno dei suoi casi. Ne risultano 12 itinerari (uno per ciascun romanzo), arricchiti dalle schede dei luoghi vissuti dai personaggi (e di quelli delle trasposizioni televisive), con le cartine e le mappe: e non sono itinerari puramente letterari. Vero è che i luoghi di Montalbano nascono dalle finzioni di Camilleri: da Vigàta a Montelusa, da Puntasecca a Marinella, dai bar ai ristoranti alle chiese, sono tutti luoghi di fantasia, nessuno esiste nella toponomastica reale e nessuno dovrebbe esistere nella topografia. Però la scoperta di questa guida - che ha sorpreso, raccontano gli autori in prefazione, per primo il Maestro di Vigàta - è che la finzione, come un foglio di carta traslucida, si sovrappone ai luoghi della geografia reale, tra Agrigento e Porto Empedocle, tra Siculiana e Palma di Montechiaro, nella Sicilia sudoccidentale dove Camilleri è nato e dove Montalbano opera. Così, una guida ai luoghi immaginati diventa, rintracciati i nomi veri sotto i falsi, la guida vera di un paese reale che si trova nelle carte geografiche. Guida di un pellegrinaggio da fare con i piedi per terra e con la testa sospesa nell'aria delle avventure "sbirresche".